La documentaristica, il reportage il fotogiornalismo classificazioni nate per chiarire, catalogare evidenziando delle differenze, ma in realtà hanno in comune la veridicità dei fatti e quello che differenzia sono gli obiettivi ed i metodi.Ma nulla può escludere che nella presentazione della narrazione fotografica esiste quell’etica, quell’ osservare che distingue un fotografo dall’altro.Nel lavoro di Raffaele Montepaone si percepisce quella esclusione dalla massificazione dell’informazione fotografica, che riduce e mortifica il valore della fotografia,mentre si percepisce quella visione più ampia che è propedeutica ad una rapporto equilibrato fra la realtà oggettiva, l’osservazione individuale, messaggio comunicativo. Il suo lavoro di testimonianza fedele è orientato verso una narrazione che presenta una realtà dove il sociale è colpito nelle radici più profonde, sul lavoro, nei disastri ambientali, su quel dolore che nasce da destini mortificati spesso in una reltà dove la supremazia della illegalità miete vittime e crea un tessuto sociale dilaniato. Le sue immagini si possono paragonare ad appunti visivi per ricordare qualcosa di importante che ha coinvolto reale ed emozionale, sia attraverso immagini dove predilige l’accaduto ,sia attraverso l’espressività di quei volti che in quel silenzio doloroso raccontano la loro storia.Il suo lavoro sintetizza quel dualismo fra il rappresentare un evento e spingere ad osservare oltre, questa visione ultima l’autore la realizza attraverso un attento uso del dettaglio, del mosso, di una gestione tonale dove il buio racconta quel disagio che è consapevolezza della incapacità di ribaltare una realtà che predilige valori altri.La luce che definisce e caratterizza alcuni tratti degli scatti è quella dimensione sacrale che lui conferisce all’esistenza, come alla dimensione emozionale dei soggetti, le immagini con la loro forza, trasformano il momento storico attraverso il simbolo e ne diventano fedele testimonianza , un mondo ritratto “ frontalmente” il cui il silenzio acquista voce attraverso quell’attenzione e coraggio di far confrontare l’osservatore con immagini che costringono a partecipare a quella denuncia silenziosa.( Antonella Angela Leone )
The documentary , reportage photojournalism classifications created to clarify , catalog highlighting differences, but in reality they share the truth of the facts and what are the different objectives and methods .But nothing can be ruled out that in the presentation of photographic narrative that ethics exists , that ‘ observe that distinguishes one from the other photographer .In the work of Raffaele Montepaone is perceived exclusion from the massification photographic information , which reduces and demeans the value of the picture , while sensing that broader vision that is preparatory to a balanced relationship between the objective reality , the observation of individual message communicative .His work as a faithful witness is geared towards a narrative that presents a reality where the capital is hit in the deepest roots , at work, in environmental disasters, of the pain that comes from destinations often humiliated in straight lines where the supremacy of illegal harvests victims and creates a social fabric torn .His images can be compared to visual notes to remember something important , which involved real and emotional , either through images where it prefers the incident , either through the expressiveness of the faces at that painful silence tell their story .Her work synthesizes the dualism between the event and be a push to look beyond this vision last the author carries through the careful use of detail , the blur of a management tonal where the dark tells the discomfort that is aware of the inability to overturn a reality that prefers other values .The light that defines and characterizes some parts of the shots is the sacred dimension of existence that gives him , as to the emotional dimension of the subjects, the images with their strength , transform the historical moment through the symbol and become faithful witness , a world portrait ” front ” whose voice through silence acquires the attention and courage to confront the viewer with images that force you to take part in the denunciation silent .